Il carosello
“Carosello fu un programma televisivo pubblicitario italiano andato in onda sul Programma Nazionale (poi Rete 1) della Rai dal 3 febbraio 1957 al 1º gennaio 1977.”
Fonte: Wikipedia

in cosa consisteva il tanto amato carosello
Il carosello veniva trasmesso sempre alle 20,50 di sera sull’unico programma nazionale allora disponibile ( la Rai ) e aveva una durata massima di circa 10 minuti. Erano veri e propri sketch, quasi sempre comici, con una trama indipendente dai messaggi pubblicitari e dai prodotti sponsorizzati che in genere avevano a disposizione un massimo di 2 minuti e 15 secondi per “spot” per un totale di 4 messaggi pubblicitari. Il carosello nasce dalla necessita delle aziende di farsi pubblicità nel nuovo mezzo di comunicazione ( la televisione ) poiché a causa di una legge allora vigente non era concesso fare della pubblicità all’interno di alcuno spettacolo televisivo serale e nemmeno prima di un intervallo di novanta secondi dall’inizio del medesimo.
dal 1957 al 1977
Il carosello durante questi anni è diventato uno dei programmi più amati e apprezzati di Italia, tanto da diventare un vero e proprio cult famigliare, un appuntamento fisso di ritrovo serale (altro che Quiz show) . Se siete già vecchietti come me avrete sicuramente sentito vostra madre dire almeno una volta “a letto dopo il Carosello” per intimarvi di andare a dormire subito dopo cena. Un modo di dire intriso nella cultura italiana degli anni 60 e ancora oggi molto utilizzato dai genitori “vintage”.
la chiusura definitiva
Ahimè, come spesso succede alle cose che durano per tanti anni, arriva il tempo per la pubblicità di rinnovarsi e il 1° gennaio 1997 andò in onda l’ultima puntata del Carosello.
Il fattore principale di questa chiusura fu appunto l’insofferenza delle aziende verso i tempi troppo ridotti dedicati alla pubblicizzazione dei propri prodotti/servizi. Un’altra causa importante fu l’avvento di prodotti internazionali che esigevano uno standard di immagine coordinato ai vari stati e non sopportavano l’idea di adeguarsi ad un contesto italiano, tutto questo condito con un rinnovamento di mercato più moderno e dinamico.
Per concludere
Immaginate se oggi i nostri programmi preferiti o i film in programmazione non fossero più interrotti da nessuno spot pubblicitario e potessimo guardarli dall’inizio alla fine senza addormentarci o senza essere bombardati da messaggi subliminali nelle bottigliette d’acqua sui banconi dei presentatori e sui vestiti degli attori. Immaginate che ci sia un unico spazio dedicato alla pubblicità, uno spazio teatrale della durata di 10 minuti, nel quale ci si ritrova in famiglia la sera, a ridere di quello che succede e venire a conoscenza di 4 nuovi prodotti nel mercato. Certo, sarebbe bello, ma che danno per le aziende… Voi cosa ne pensate?